Home30 giorniLa vicenda di Paolo Tiramani: dalla politica alle controversie legali

La vicenda di Paolo Tiramani: dalla politica alle controversie legali

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La vicenda di Paolo Tiramani: dalla politica alle controversie legali

La vicenda di Paolo Tiramani: dalla politica alle controversie legali

La storia di Paolo Tiramani, ex sindaco di Borgosesia e membro del Consiglio Regionale del Piemonte, è un intricato intreccio di politica e giustizia che ha suscitato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

Accusato di peculato nell’ambito della nota “Rimborsopoli”, il suo percorso giudiziario ha attraversato diverse fasi, culminando con una condanna definitiva.
Durante il suo mandato in Consiglio Regionale, Tiramani si è trovato coinvolto nello scandalo “Rimborsopoli”, che ha visto diversi politici piemontesi accusati di aver utilizzato indebitamente i fondi pubblici. L’accusa nei suoi confronti riguardava in particolare alcune spese effettuate per un viaggio della moglie a Venezia. In primo grado, il 7 ottobre 2016, viene assolto con formula piena, poiché il fatto non sussiste. Tuttavia, la Procura presenta appello, chiedendo una condanna a 2 anni e 4 mesi.
L’appello, il 24 luglio 2018, porta alla condanna di Tiramani a un anno e 5 mesi di reclusione. Il politico annuncia immediatamente il suo ricorso in Cassazione, che tuttavia si tradurrà, il 20 dicembre 2018, nella sospensione dal suo incarico di sindaco, in base alla legge Severino. Questa legge, volta a garantire la moralità della classe dirigente, prevede la sospensione per coloro che hanno subito condanne in secondo grado.
Nonostante la sospensione, il 17 febbraio 2019, il tribunale di Vercelli accoglie il ricorso di Tiramani, permettendogli di riprendere le sue funzioni di sindaco. Tuttavia, le vicende legali non si arrestano. Il 18 novembre 2019, la Cassazione annulla la sentenza di condanna della Corte d’Appello di Torino, ordinando un nuovo processo. Questo porta, il 14 dicembre 2021, a una conferma della condanna a un anno e 5 mesi.
Nel marzo 2022, Tiramani annuncia di non ricandidarsi a sindaco, in attesa della sentenza della Cassazione prevista per l’anno successivo, un chiaro segnale dell’incertezza che ha accompagnato la sua figura pubblica negli ultimi anni.
Il 16 febbraio 2023, Tiramani subisce una condanna definitiva a un anno e 5 mesi. Solo due giorni dopo, annuncia la sua intenzione di presentare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sottolineando l’irregolarità della giurisprudenza italiana, che in situazioni simili ha spesso giudicato in modo difforme, escludendo altri consiglieri di diverse regioni da accuse di peculato per comportamenti comparabili.
A circa cinque anni dal 18 novembre 2019, in relazione al suo ricorso presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo abbiamo contatto Tiramani, per avere aggiornamenti sull’evoluzione della pratica.

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